Il Corriere di Siena: Dal dopoguerra ai nostri giorni attraverso lo sport, lo scrittore Riccardo Lorenzetti parla del suo libro “L’anno che si vide il Mondiale al maxischermo”

29 Luglio 2013

Il Corriere di Siena: Dal dopoguerra ai nostri giorni attraverso lo sport, lo scrittore Riccardo Lorenzetti parla del suo libro “L’anno che si vide il Mondiale al maxischermo”

Siena (Il Corriere di Siena) Si chiama “L’anno che si vide il Mondiale al maxischermo e altri racconti” ed è la prima opera letteraria di Riccardo Lorenzetti, il conosciuto volto televisivo di Tele Idea. Il libro è una raccolta di racconti che hanno come spunto un evento sportivo e come questo evento viene vissuto dalla gente. L’ambientazione è una Toscana idealizzata, un po’ moderna e un po’ antica. Ne parliamo con l’autore, che presenterà ufficialmente il volume il prossimo 5 agosto al Festival Orizzonti di Chiusi.

Com’è nata l’idea di raccogliere i racconti in un volume?
“In realtà è stata un’idea di Betti Editrice che, in collaborazione con primamedia, ha saputo apprezzare il lavoro e ha voluto valorizzarlo, inserendolo nella collana Blutascabile. È stato trovato in linea con i contenuti delle due case editrici, da sempre attente a quanto si muove culturalmente a Siena e provincia. Il connubio tra lo sport e la nostra gente è piaciuto fin da subito”.
Cos’è il maxischermo che dà il titolo al libro?
“E’ il racconto dal quale Gianni Poliziani, Francesco Storelli e Guido Dispenza hanno ricavato l’omonimo spettacolo teatrale. Un episodio ambientato in un piccolo paese nell’estate del 2006, mentre la Nazionale di Lippi vince i Mondiali di calcio. Da lì si apre un piccolo universo che va a descrivere i personaggi, il loro modo di vivere e interpretare la vita…”.
E gli altri racconti?
“Si parla del dopoguerra, delle tensioni sociali e politiche e, fatalmente, si parla di Coppi e Bartali, del grande Torino e dei campioni visti attraverso “Il calcio illustrato” o la “Settimana incom”. C’è un racconto dedicato ad un prete sportivo e intraprendente dove si tratteggiano gli anni ’70 vissuti in provincia. E poi, Platini, Zoff, la grande Olanda, Klaus Dibiasi, Gianni Rivera. Tutti personaggi grandiosi”.