La Nazione Empoli: “In cucina con una cuoca pericolosa”. Tra Proust, il lampredotto e i maghi, piatti serviti con freschezza e ironia

1 Novembre 2015

La Nazione Empoli: “In cucina con una cuoca pericolosa”. Tra Proust, il lampredotto e i maghi, piatti serviti con freschezza e ironia

Empoli (La Nazione) Prendi  un pizzico di follia, mescolala con una serie di ricette gustose e aggiungici tanta personalità. Fai cuocere per 90 pagine circa e servi il tutto con freschezza e ironia. Questa la ricetta base di «In cucina con una cuoca pericolosa» il primo libro della giornalista de La Nazione e foodblogger Francesca Cavini. «Da piccola non volevo fare la ballerina – ha detto l’autrice ieri, quando ha presentato il volume alla libreria Rinascita di via Ridolfi –, volevo cucinare, o meglio, mi ha sempre affascinato il cibo e la sua preparazione». Tutto tranne che una semplice lista di ricette, «In cucina con una cuoca pericolosa» è un  dialogo fra la cuoca e i suoi lettori, l’occasione per rivivere attraverso il cibo momenti del passato. Un po’ come la madeleine di Proust anche per Cavini ogni piatto è motivo di un ricordo. «Il nostro vissuto è spesso legato al cibo e allo stesso tempo ogni cibo ci piace o meno perché ci porta alla mente qualcosa della nostra storia. Una storia che è un viaggio attraverso quello che mangiamo, per chi lo prepariamo e con chi lo condividiamo». Sì perché, come ci dice Cavini, intervista per l’occasione dal giornalista e collega Bruno Berti, dentro il cibo ci stanno tante cose, come in una specie di incantesimo. Un incantesimo, quello culinario, che rende gli chef simili a dei Mago Merlino: «L’atto di cucinare trasforma le cose, è l’azione più vicina alla magia che noi umani siamo in grado di compiere, con olio e uova, ad esempi, che come per magia, diventano maionese: se ci pensiamo bene quando cuciniamo siamo streghe e maghi». E come per incantesimo nelle pagine della giornalista un panino al lampredotto diventa uno spartiacque dell’umanità, tra quelli che lo amano e quelli che lo odiano, il pesce bollito una ‘bestia’ in grado di mettere al tappeto sua nonna, che ne detestava l’odore, e lo sformatino di carciofi una chimera, perché non è più riuscita ad averne la ricetta. Insomma, un libro personale e universale allo stesso tempo. Sì perché se la storia è sua, i racconti sono anche consigli validi per tutti. Uno in particolare: «Dobbiamo cucinare per divertirci, per smettere di pensare, svuotare la mente e rilassarci, non dobbiamo fare piatti perfetti: io sono una cuoca pericolosa proprio perché mi capita spesso di sbagliare – ha scherzato –ma non si cucina solo per necessità». Molte delle ricette proposte da Francesca Cavini sono state realizzate dalla chef stellata Katia Maccari.

Carlotta Caciagli