Il Corriere di Siena: “Il giornale della domenica”, in un piccolo scrigno 5 anni di grandi perle

2 Giugno 2013

Il Corriere di Siena: “Il giornale della domenica”, in un piccolo scrigno 5 anni di grandi perle

Siena (Il Corriere di Siena) Questa è la collana di perle con cui il Corriere di Siena si è fatto bello per cinque anni e che continuerà a sfoggiare e ad arricchire per chissà quanto tempo ancora. Nel libro fresco di stampa di Luigi Oliveto “Il giornale della domenica, scritti brevi su libri, vita, passioni e altre inezie”, c’è l’essenza dell’appuntamento domenicale proposto dal nostro giornale, con la pagina dedicata ai libri, composta ogni settimana con grande cura da Cristian Lamorte. Contiene la raccolta dei raffinati editoriali usciti dalla penna sapiente di Oliveto, nostro insostituibile collaboratore, lo stesso che quotidianamente, abile giocoliere di pensieri e parole, indaga le faccende del mondo con il vivido racconto in pillole dell’Aforisma del giorno. Luigi Oliveto ci ha abituato male. Nel giorno dedicato al riposo e per molti alla lettura e agli approfondimenti, ci porta per mano in terreni affascinanti ma spesso scoscesi, per chi è abituato a nutrirsi di una informazione spicciola da giorno feriale, riuscendo ad abbeverarci, con un sorso solo, di letteratura e poesia, di filosofia e storia, di sociologia e antropologia, unite a una visione lucida e illuminante della realtà politica ed economica che impazza intorno a noi. La “terza pagina” di Oliveto che spicca sulle pagine del Corriere di Siena è rassicurante, per tutti. E’ alla portata di tutti, pur essendo uno scrigno di colte citazioni e di brillanti deduzioni. Ci invita a sederci con calma sul divano, spegnere computer e tv e ci regala quel piccolo spazio riflessivo che accarezza il nostro intimo e costante bisogno di sapere. Nel libro “Il giornale della domenica” ritroviamo dunque tutto il piacere di esplorare le meraviglie della lingua italiana, fra versi e strofe, nel risveglio della memoria si stagliano pagine immortali della letteratura italiana e straniera, col bisogno di rubare dalla saggezza del passato la formula magica per alleggerire il presente. Un percorso possibile, che continua.

Gaia Tancredi